A metà di Settembre in Toscana
arrivammo con una vecchia punto
presso l’Argentario per l’Aureliana.
Questo viaggio viene qui riassunto.

Al promontorio giungemmo di sera,
quando il sole calava nel mare.
Lo vedemmo dalla linea costiera,
che partimmo per andare’ a nuotare.

Il mare, velo di acqua turchese,
sapido gargarismava dentro le
conche cave, che parevano’ accese
come le pelli dorate dal sole.

Cucinammo la pasta allo scoglio
raccontandoci’ aneddoti a turno,
e poi giochi di parole su’ un foglio:
come un Decameron post-moderno.

C’era’ un’ amaca fra le foglie di fico:
risuonava con techno e cicale,
odorava di erbe e di fuoco,
ci cullava più in là, via dal male.