Il teatro che parla di me
è la vita in un arido mare.
Il sipario che scende di sera
è l’oblio che separa il gabbiano.
Ma una foglia sbiadisce col sogno
un pavone chiude il suo scettro
la formica nasconde il suo volto
ed io muto
serpente ferito
grillo assopito
rospo negato.
E se fosse tutto uno schermo
potrei forse trovare il comando ?